Per
quanto ne sappiamo, il primo testo sui Riti Tibetani venne scritto
negli anni trenta da Peter Kelder. La versione originale "Eye of
revelation", fu pubblicata nel 1939.
L'autore
descrive la ricerca avventurosa di quei Riti e di come essi siano
pervenuti in occidente. Ne rivela il segreto: una serie di
esercizi-energia straordinariamente semplici ma estremamente
efficaci, basati sulla tradizione yoga.
La
storia
La
storia narrata nel libro ha inizio un pomeriggio in cui l'autore,
Peter Kelder, si sta rilassando su una panchina del parco, leggendo
il giornale della sera. Un vecchio gentiluomo gli si siede vicino e
lo impegna in una conversazione. L'uomo si presenta come il
Colonnello Bradford, un ufficiale dell'esercito inglese in pensione.
La sua carriera lo ha condotto fin nei remoti angoli del globo, e il
colonnello Bradford avvince l'interesse di Kelder con i racconti
delle sue avventure. I due si congedano con la promessa di rivedersi:
In seguito si incontrano regolarmente, e alla fine stringono una
solida amicizia. Una sera, mentre sono insieme, il colonnello gli
annuncia una sorprendente decisione che ha preso.
Quando
egli era di stanza in India, alcuni anni prima, aveva udito una
storia curiosa e indimenticabile che riguardava i lama di un
monastero situato in qualche luogo remoto e selvaggio dell'Himalaya
tibetano. In quel monastero, un'antica sapienza tramandata per
migliaia di anni prometteva la soluzione di uno dei grandi misteri
del mondo. Secondo la leggenda, i lama del monastero erano eredi del
segreto della Fonte della Giovinezza.
Il
colonnello rimase colpito e incuriosito da questi racconti e cominciò
a raccogliere informazioni sulle vie da seguire per raggiungere
quella località. Il suo desiderio di trovare la Fonte della
Giovinezza la spinse a ritornare in India. Passarono molti anni in
silenzio, fino a che un giorno una lettera annunciò che il
colonnello aveva raggiunto il suo obiettivo e stava per tornare. Poco
tempo dopo, quando i due amici si ritrovarono, Kelder è testimone di
una strabiliante trasformazione. Bradford inaspettatamente, mostra le
sembianze "che il colonnello deve aver avuto negli anni della
sua giovinezza, molto tempo fa.
Invece
di un vecchio curvo e pallido con un bastone da passeggio, vide una
figura alta, eretta. Aveva il volto florido e i capelli crescevano
folti e neri con rare tracce di grigio".
Il
colonnello Bradford si apprestò a raccontare al suo emozionato amico
tutto ciò che era accaduto durante la sua prolungata assenza. Parlò
di anni di lotte e di sforzi ricompensati infine dal successo - la
scoperta del remoto monastero tibetano in cui gli occupanti non
invecchiavano mai.
"Per
le prime settimane dopo il mio arrivo", disse il colonnello, "mi
sentii come un pesce fuor d'acqua". Ogni cosa che vedevo era per
me fonte di meraviglia, a volte potevo a stento credere ai miei
occhi. Presta, la mia salute cominciò a migliorare. Riuscivo a
dormire profondamente di notte, ed ogni mattina mi svegliavo
sentendomi sempre più fresco ed energico. Di li a poco, mi resi
conto che il mio bastone da passeggio mi era necessario solo durante
le escursioni sui monti".
Nelle
settimane e nei mesi seguenti, il mio aspetto continuò a migliorare,
ed il cambiamento divenne sempre più evidente per tutti coloro che
mi conoscevano.
Quindi
il colonnello Bradford spiega esattamente in che modo ha ottenuto
questo notevole ringiovanimento. "la prima cosa importante che
mi venne insegnata al mio ingresso nel monastero", disse il
colonnello, "fu questa: il corpo ha sette centri di energia che
potremmo chiamare vortici. Gli indù li chiamano chakra. Essi sono
dei potenti campi elettrici, invisibili ai nostri occhi, e tuttavia
assolutamente reali. Questi sette vortici controllano le sette
ghiandole a secrezione interna nel sistema endocrino, e le ghiandole
endocrine, compreso il processo di invecchiamento...
In
un corpo sano, ognuno di questi sette vortici ruota a grande
velocità, consentendo all'energia vitale, chiamata anche Prana
ovvero energia eterica, di fluire liberamente verso l'alto attraverso
il sistema endocrino. Ma se uno o più di questi vortici inizia a
rallentare, il flusso di energia vitale risulta inibito o bloccato,
e, ecco, questo potrebbe essere un altro modo per definire
l'invecchiamento ed un precario stato di salute.
Il
modo più rapido per riacquistare la giovinezza, la salute e la
vitalità consiste nel riavviare il normale movimento rotatorio di
questi centri energetici. Ciò si può realizzare mediante cinque
semplici esercizi.
Ciascuno
di essi è efficace di per sé, ma i migliori risultati si ottengono
con la pratica di tutti e cinque.
In
realtà, non si tratta di esercizi veri e propri. I Lama li chiamano
Riti ed anch'io mi riferirò ad esse con lo stesso termine".
Equilibrando
i sette Centri Energetici viene normalizzato anche lo squilibrio
ormonale, perciò le cellule possono replicarsi e prosperare come
quando eravamo giovani. Stimolando tutti i sistemi di regolazione del
corpo, le ghiandole endocrine, il sistema circolatorio, i meridiani e
così via si agisce sul livello biochimico degli enzimi e degli
ormoni, influenzando fortemente la nostra sensazione di benessere e
la nostra sfera emozionale.
Detto
questo il colonnello descrive ad esegue davanti a Kelder i cinque
esercizi yoga che egli chiama "I cinque Riti". Egli
raccomanda a Kelder di iniziare con l'esecuzione quotidiana di ogni
Rito ripetuta per tre volte, e poi di aumentare gradualmente le
ripetizioni fino ad arrivare a 21 al giorno.
Modalità di Esecuzione:
Modalità di Esecuzione:
Iniziamo
così, mettiti in piedi, distaccati con le ginocchia leggermente
flesse, il bacino in avanti, rilassare tutti i muscoli con il peso
del corpo sui piedi, le spalle morbide e il petto su. La testa
diritta con lo sguardo rivolta a un punto davanti a te. Questa è una
posizione di radicamento, di attenzione verso di TE.
Le
braccia lungo il corpo.
Fare
3 respiri profondi con l'addome.
Ora
mentre allarghi le braccia in modo da portarle parallele al
pavimento, i palmi aperti e rivolti in basso, contemporaneamente
avvicini il piede sinistro al destro, le ginocchia sempre flesse
inizi il Primo Rito Tibetano.
Ciascun
rito viene praticato tre volte la prima settima, cinque volte la
seconda, sette volte la terza e così via fino a raggiungere le
ventuno volte considerato questo il numero sufficiente per attivare
l'energia necessaria dei vortici.
Ed
ora vediamo uno ad uno, i Cinque Riti.
Aunty I think you should put a picture of the correct pose for the exercise. So we can know if we are doing it right.
RispondiEliminaThank you Emem for visiting. I appreciate your observation. I am working on that. Very soon pictures will be added and some slideshows as well. Continue following me.
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